“I tappeti ti fanno sentire a casa, subito. Devo il mio amore per i tappeti a fiori a mia nonna paterna, russa di nascita, cittadina errante del mondo e alla sua passione per la storia millenaria di questi particolari manufatti artigianali”
Stefano Hamel
Bellissimi questi tappeti in mostra presso NonostanteMarras a Milano fino al 9 gennaio. Realizzati a mano in lana di pecora tra gli anni Venti e gli anni Settanta del secolo scorso, secondo antichi processi di lavorazione artigianali, con motivi decorativi prevalentemente geometrici, hanno significati tradizionali di derivazione animistica, sciamanica, totemica e talismanica, mantenendo le differenze che sussistono da clan a clan, e da popolo a popolo.
I tappeti raccontano la storia delle popolazioni nomade, sono la testimonianza di una lunghissima tradizione passata di generazione in generazione nelle culture dei Rom, Sinti, Kale e Romanichals, che dall’India, attorno all’XI secolo, mossero verso il vecchio continente per giungere in tutta Europa nei secoli successivi. Spesso al centro di pregiudizi e superstizioni, queste popolazioni sono rimaste ai margini delle società ospitanti, subendo persecuzioni e veri e proprie diaspore, ma mantenendo una cultura e uno spirito, così forti e fieri, con cui hanno continuato ad affascinare anche i loro più convinti oppositori.
La “casa”, per le popolazioni gitane, è qualunque posto in cui si decida di fermarsi e se un territorio diviene “ostile”, basta rimettersi in viaggio: tappeti come metafora di questa concezione, essendo facilmente trasportabili e capaci di restituire un senso familiare e domestico ad ogni base.
La collezione Zitanpixel è per l’artista una lettura ed anche un omaggio alle culture dei popoli nomadi, espresso mediante un oggetto centrale delle loro vite. Ogni tappeto è unico perché racconta la propria storia, ogni tappeto è metafora di libertà e tradizione, e, al contempo, oggetto dotato del potere di trasmettere immediatamente calore e sicurezza domestica.
Stephan Hamel, nato a Bangkok nel 1962 da madre toscana e padre diplomatico austriaco, ha trascorso i suoi primi anni in Thailandia, maturando una buona conoscenza di diverse culture. Consulente di design di fama internazionale: è stato parte integrante del processo di trasformazione di Edra da piccola realtà a brand di culto; ha lavorato a stretto contatto con Massimo Morozzi, e successivamente con Cerutti Baleri. Ha contribuito al lancio a livello mondiale di Lasvit, azienda ceca del vetro e dell’illuminazione. Si devono a Stephan Hamel le collaborazioni tra il brand boemo e Marteen Baas, Arik Levy, Nendo e Michael Young e le recenti collaborazioni di Lasvit con designer nazionali già famosi all’estero come Borek Sipek, Jan Plechac, Henry Wielgus e Lucie Koldova. E’ stato collaboratore di Vibram, leader mondiale nella produzione di suole in gomma, promuovendo un progetto etico ed ecologico con Carmina Campus che trasforma i residui delle lavorazioni della gomma in oggetti di lusso. Tra i lavori più recenti Fontana Etruria, il progetto di tre monumentali fontane in marmo di Pietrasanta realizzato con Fernando e Humberto Campana.