La nuova mostra allo spazio LE STANZE DEL VETRO, mette in scena una firma della tradizione vetraria. Ma Vittorio Zecchin: i vetri trasparenti per Cappellin e Venini, aperta l’11 settembre, è soprattutto la storia di tre uomini con una visione condivisa che diede nuova energia alla produzione di Murano.
Quando Giacomo Cappellin, antiquario veneziano e Paolo Venini, neo-avvocato milanese, decisero di fondare la loro vetreria avevano un’idea chiara in testa: portare il vetro muranese nelle case dell’alta borghesia. Per farlo dovevano innovare un settore che salvo rare eccezioni, era fermo sulla sterile ripetizione di modelli ormai sorpassati.
Individuarono in Vittorio Zecchin la loro guida artistica: artista e pittore muranese, figlio di un tecnico vetraio, è stato un grande protagonista del vetro del Novecento, che ha contribuito in modo determinante a modernizzare negli Anni Venti, con soffiati monocromi, forme di grande eleganza che reinterpretavano la classicità, spesso ispirate alla vetraria del Cinquecento o ai vetri sulle tele di pittori veneziani del XVI secolo.
Il sodalizio tra i tre durò pochi anni: dal 1921 al 1926, ma riuscì a raccogliere un successo in Italia e all’estero sia alle esposizioni di arte decorativa che sul mercato. Ecco perché i quasi 250 vetri nella mostra curata da Marino Barovier, sono la fotografia, non soltanto della produzione muranese, ma anche del gusto in un periodo di grande innovazione estetica.
L’evento prodotto da Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung inaugura idealmente la prima Venice Glass Week. E a distanza di quasi 100 anni, questa storia di imprenditoria illuminata e coraggio di cambiare, sembra una lettera di intenti consegnata ai contemporanei.
dove: Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore quando: 11 settembre 2017 – 7 gennaio 2018, 10 – 19, chiuso il mercoledì, ingresso libero lestanzedelvetro.org