VINCENT: Atelier Biagetti

VINCENT: Atelier Biagetti

VINCENT: Atelier Biagetti

Anche gli oggetti ci rappresentano, ci ricordano, ci svelano, ci occultano. Guardiamoli, descriviamoli, fotografiamoli. Cosa sono in grado di rivelarci? La sedia che, partendo, l’amico Gauguin lascia vuota, dialoga con Vincent. La sedia di legno gialla, paesana, sincera, cui affidarsi e confidarsi. La sedia parla di chi l’ha intagliata, impagliata e porta ancora impressa la forma di quelle mani e l’odore, il sudore, il peso di chi vi si è seduto e ha lasciato un’impronta sullo schienale. Tutti gli oggetti che Vincent dipinge rivelano un’anima, restituendo vita ciò che pareva non averla. Le cose pensano e vivono insieme a noi…

(Tratto da: Nello specchio dell’arte: figure autobiografiche Di Anna D’Elia)


 

VINCENT: Atelier Biagetti

VINCENT: Atelier Biagetti

Alberto Biagetti e Laura Baldassari traggono ispirazione dal mondo che li circonda, dai comportamenti, dalle ossessioni e dalla memoria. Come scienziati lavorano su possibili DNA degli oggetti elaborando connessione e riferimenti che creano un vero e proprio cortocircuito tra corpo e oggetti, facendo della casa un potenziale palcoscenico di vita. Con Vincent ci regalano una sedia di vimini del genere dipinto da Van Gogh nel 1888, ripensata in una forma di disfacimento. Il loro obiettivo finale è molto alto: “Se un oggetto può cambiare il vostro comportamento, è buono”, dice Biagetti. “Quando Eames ha inventato la sua poltrona, ha costruito un nuovo modo di sedersi. Il nostro obiettivo è quello di cambiare il comportamento attraverso gli oggetti. “

VINCENT: Atelier Biagetti

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http://atelierbiagetti.com/it/

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