SUPERSTUDIO 50

Superstudio Bazaar 1968 Cristiano Toraldo-di Francia Giovannetti

Superstudio Bazaar 1968 Cristiano Toraldo-di Francia Giovannetti

Il progetto celebra il cinquantenario della mostra Superarchitettura, svoltasi nel dicembre del 1966 alla galleria d’arte Jolly di Pistoia dove venne decretata la fondazione di Superstudio.


Roberto Magris, Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, autoritratto in Poltronova, 1968 (foto C. Toraldo di Francia)

Roberto Magris, Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, autoritratto in Poltronova, 1968 (foto C. Toraldo di Francia)

Trasversale, metafisico, indefinibile, sempre oltre, Superstudio è uno dei gruppi più influenti dell’architettura radicale italiana fondato da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, ai quali si sono poi uniti Gian Piero Frassinelli, i fratelli Roberto e Alessandro Magris e Alessandro Poli. Cinquant’anni fa un gruppo di ventenni studenti di architettura di Firenze decisero di farsi carico di un modesto obiettivo: concepire un modello alternativo di architettura. Stanchi del lungo regno del Modernismo, che secondo loro non aveva rispettato la sua promessa di curare i mali della società, questi ragazzi si dettero il fantastico nome di “Superstudio”, e cominciarono subito a sconvolgere con le loro idee di architettura radicale. Il fatto che non in realtà non riuscirono a realizzare mai neanche un edificio è certamente un dato importante, ma fino a un certo punto: il Superstudio creò per una dozzina di anni una «anti-architettura» fatta di rendering psichedelici, collages, film che raffiguravano le visioni distopiche del collettivo, con gigantesche piramidi dorate, palazzi immensi che incombono sulle città e molto altro ancora.  

Superstudio, Autoritratto, 1973, collage (foto C. Toraldo di Francia)

Superstudio, Autoritratto, 1973, collage (foto C. Toraldo di Francia)

A 50 anni dalla sua fondazione il MAXXI dedica al gruppo una grande retrospettiva: Superstudio 50, mostra ideata dagli stessi Natalini, Toraldo di Francia e Frassinelli insieme al curatore Gabriele Mastrigli.

Superstudio, Sofo, Poltronova - 1968, seduta componibile, (foto C. Toraldo di Francia)

Superstudio, Sofo, Poltronova – 1968, seduta componibile, (foto C. Toraldo di Francia)

Conosciuto per la forza delle sue immagini e per l’estrema varietà della sua produzione, il lavoro del Superstudio è sempre sfuggito ad etichette chiare e identificabili; questa mostra raccoglie e presenta oltre 200 tra installazioni, oggetti, opere grafiche, fotografie, pubblicazioni, che coprono l’intero percorso e l’evoluzione del gruppo, materiali provenienti in larga parte dal loro archivio, alcuni mai esposti prima e di cui molti entreranno progressivamente nella collezione di architettura del MAXXI.

Superstudio, Graz under water, 1971. © The architects

Superstudio, Graz under water, 1971. © The architects

In mostra i più importanti disegni, fotomontaggi e installazioni della serie Il Monumento Continuo (1969), gli Istogrammi d’architettura (1969-70) e Le dodici Città Ideali (1971), progetti attraverso i quali dimostrarono, le possibilità ma anche i limiti dell’architettura intesa come strumento critico della società. Ma anche installazioni come La moglie di Lot, presentata alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1978 e l’ingresso alla mostra Superarchitettura del 1966, oggetti di design come i divani Bazaar (1968 prodotto da Giovannetti) e Sofo (1968 di Poltronova), o le lampade Passiflora (1968 di Poltronova) e Gherpe (1967 di Poltronova), oltre alla nota serie di tavoli Quaderna (Zanotta, 1970). E la produzione video, tra cui viene esposto per la prima volta Il Monumento Continuo, un progetto del 1969 di cui esisteva soltanto lo storyboard, prodotto dal MAXXI in occasione di questa mostra e realizzato dal video maker Lucio La Pietra.  

Tavolo Quaderna - design Superstudio - Zanotta

Tavolo Quaderna – design Superstudio – Zanotta


21 aprile 2016 – 4 settembre 2016


Non perdetevi questa Mostra!

http://www.fondazionemaxxi.it/

 

 

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