Dalla mente del geniale Verner Panton tra il 59/60, è nata la Panton Chair. Come lascia intuire il nome è una sedia, anzi la sedia, icona del design del novecento, capolavoro indiscusso e oggetto del desiderio di tanti.
Per passare dal concept al prodotto industriale, ci sono voluti più di sette anni, sette anni necessari a superare le non poche difficoltà produttive. La Panton si presentava come la prima seduta realizzata interamente in materiale plastico con stampo unico e la Vitra, azienda Svizzera partner del progetto, si trovava per la prima volta ad affrontare in modo autonomo la produzione. Nonostante le difficoltà, nel 1967 la Panton Chair viene presentata al mondo. Inizia la sua produzione su larga scala.
I primi modelli, realizzati in poliestere rinforzato con fibroresina, subito seguiti dalla versione in poliuretano espanso (Baydur) e da una successiva versione in Luran S stampato ad iniezione (ASA) presentavano gravi problemi di deterioramento, tanto da costringere l’azienda ad interroperne la produzione.
Agli inizi degli anni ottanta Verner Panton, con suo personale impegno economico, decise di riprendere la produzione, servendosi del più affidabile procedimento di stampo con schiuma poliuretanica. Ancora oggi la Panton viene realizzata con lo stesso sistema, utilizzando però un materiale decisamente più economico e soprattutto riciclabile, il propilene.
In occasione del 50esimo anniversario è stata presentata una panoramica della Panton chair presso il Flagshipstore Molteni & C. -Dada. L’International School of Monza infatti, ha promosso tra i suoi studenti una libera interpretazione della seduta sul tema dell’eco-sostenibilità.
Gli studenti si sono serviti dei materiali più disparati: juta, carta pesta, vestiti, riso, specchi, giocattoli, giornali, cartone, ai tappi di plastica, sacchetti sempre in plastica.
Queste opere hanno formato la collezione delle 19 Green Panton Chair, e sono state battute all’asta e ricavato è andato a favore della Fondazione Onlus Africabougou per lo sviluppo dei villaggi nell’Africa sub Sahariana.
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