Misteriose e piene di fascino… Segno, di una inavvicinabile nobiltà, ornamento di vita parliamo delle gorgiere, inamidate rigide appuntite eteree…segno di nobiltà alcune gorgiere avevano un diametro di 30 cm. particolarmente scomode limitanti la libertà di movimento. Sembra che le persone ricche le portassero proprio per questo motivo, per dimostrare di non aver bisogno di muoversi come la gente comune.
Interessante il lavoro della fashion designer Yuanzi Wang che ha creato queste fantastiche Gorgiere in cui si mescolano merletti tradizionali con ornamenti metallici generando forme eteree e leggere in cui prevalgono i motivi floreali e arborescenti.
La Gorgiere che traboccano merlettature sono passate di moda? Non se l’opera è un esercizio di stile not for sale. E allora soffia vento cinquecentesco tra tessuto e catene metalliche della fashion designer cinese Yuanzi Wang.
Ricordano i capolavori cuciti ad ago o a tombolo, sotto il collo di aristocratici ma allo stesso tempo guardano dritti al futuro…. Gustatevi le foto!
Diverse quelle proposte da Silvia Beccaria… una reinterpretazione degli ornamenti in uso nel 500 e 600…la donna, divisa in due parti distinte in cui l’elemento di divisione diventa la gorgiere stessa…
Sembra di calarsi in un ritratto di nobildonna di Rubens! Le sue sue pregiate creazioni donano a chi le indossa portamento e raffinatezza incorniciando il volto e rendendolo importante… ed è proprio l’eleganza e la bizzarria di questi antichi accessori d’abbigliamento che sembra riecheggiare nei gioielli contemporanei di Silvia Beccaria.
Già in uso nel Cinquecento, dicevamo, fu nel secolo successivo che il colletto alla spagnola o gorgiera crebbe di volume assumendo nel costume dell’epoca un ruolo caratterizzante. Realizzate in candida tela inamidata e impreziosite da trine, le lattughe, è questo il nome che fu loro dato in Italia, costituivano un complemento capace di mettere in straordinario risalto la bellezza e l’espressività del volto. Lo testimonia la ritrattistica.
Artista /designer tessile torinese, stilista concettuale, realizza le sue gorgiere con telai manuali impiegando fibre tradizionali arricchite da inserzioni inusuali.
Negli anni la sua ricerca l’ha portata all’utilizzo di elementi vegetali essiccati, di strisce di carta, di lamelle di rame, tubi di plastica, pluriball, metalli, lamine di alluminio e gomma, ramoscelli e addirittura alimenti, creando opere d’arte affascinanti e arrivando ad una sperimentazione ardita che attinge a materiali industriali, anonimi, forse marginali, ma sempre scelti con estrema cura.
Silvia Beccaria, artista tessile torinese si dedica con la stessa passione alla produzione di quadri, di abiti scultura e di gioielli contemporanei, questi ultimi già presentati presso alcune design/gallery in Italia, e a Parigi alla Majson objet musees. Le sue opere sono presenti in collezioni permanenti di Fiber Art.