Interessante l‘installazione di Italo Rota per la Samsung
in via Tortona su come vivremo nel 2015.
”Una storia sul mondo dei devices e su come vivremo nei prossimi 3 anni,
è fatta per interrogare le persone, per riflettere; decisamente avveniristica”.
Esposta presso il Superstudio Più di Milano, “Life / Installed, quattro minuti per pensare il futuro”, realizzata da Samsung Electronics assieme all’architetto Italo Rota, è stata un’originale e futuristica installazione dove si è dimostrato come la casa e l’architettura non sono più al centro della vita quotidiana dell’uomo. Ognuno è libero di abitare in ogni dove, animando gli spazi in cui si trova grazie alla tecnologia che porta con sé. L’installazione mostra una casa grigia dove ogni stanza, ogni mobile e ogni parete sono ricoperte da una patina grigia opaca che prende vita, per contrasto, grazie alle immagini e ai suoni fruibili attraverso i nuovi tablet Samsung.
Immaginare come vivremo significa muoversi fra cicli virtuosi e nuovi modelli di organizzazione del nostro spazio domestico.
Una delle principali peculiarità del genere umano è quella di adattarsi a qualsiasi clima e situazione; il restringimento del pianeta, a causa dell’intensificazione dei trasporti e delle comunicazioni, ha accentuato questa attitudine: ora possiamo dire che l’uomo è ovunque e
vive ovunque. Oggi l’architettura non è più necessaria per vivere, la protagonista è la vita e tutto ciò che serve per renderla migliore e per migliorare l’ambiente.
La casa può essere “ogni cosa e ogni dove”, non è più un problema architettonico: gli esseri umani, con le loro “macchine”, sempre più piccole e più coordinate, ora possono vivere ovunque, o meglio, abitare ovunque. Vivere ovunque non significa più “abitare”, ma “insediarsi”, facendo di ogni luogo la propria casa. Studiare come ci stabiliamo in uno spazio significa immaginare come ci muoveremo fra cicli “virtuosi” e nuovi modelli di organizzazione del nostro spazio domestico: imparare a gestire i cicli e la “casa” è il primo passo per decidere.
L’installazione Samsung, nell’ambito del Salone Internazionale del Mobile 2012, consisteva in uno spazio grigio dove l’ambiente domestico, i mobili e gli sfondi erano coperti da una texture spray di velluto grigio opaco. Un mondo afono, sordo e anti-retinico che contrasta con le immagini e i suoni fruibili attraverso il tablet. I visitatori potevano, infatti, trasformare questo spazio grigio in un’installazione densa di significati, da scoprire passo dopo passo utilizzando il Galaxy Tab, animando, in questo modo, lo spazio abitativo in cui si trovavano.
Posizionando il tablet di fronte all’apparente mondo grigio e senza vita dell’installazione, i visitatori hanno potuto vedere persone che si divertono, interagiscono tra di loro, risolvono situazioni nuove, danno forma ad una vita smart e a una casa smart, utilizzando questi dispositivi nella loro vita quotidiana.
La casa si è trasformata in una rete complessa che si inserisce in un network ancora più articolato, sprigionando energia. Una rete dinamica in cui ogni personaggio incarna un ruolo preciso.
Gli attori interagiscono così tra di loro solo in situazioni “cruciali”, da cui scaturiscono messaggi chiave o momenti ironici. Lo spazio domestico racchiude, nella scenografia, tutte le aree adatte a far vivere i diversi ruoli: il soggiorno, la cucina, la doccia, il giardino, la serra, il garage. Queste aree definiscono lo spazio ma non hanno connotazioni architettoniche precise (possiamo installarle ovunque). Gli oggetti che le abitano saranno oggetti “invisibili” e meravigliosi”. La complessità creata da questo spazio mostrerà ai visitatori il futuro del pianeta, un futuro che è già presente e che interagisce con le nuove tecnologie, come il tablet Samsung.