Quanta poesia intorno a queste ceramiche… surrealiste ……
C’è qualcosa di speciale in queste ceramiche nate dalla sensibilità dell’artista cilena Livia Marin. Si chiamano Nomad Patterns…forse per il modo in cui le scene dipinte sulla ceramica sembrano migrare sul piano d’appoggio… come fossero fluide.
La collezione di ciotole, tazze e teiere nel loro stato ibrido sono davvero affascinanti!
Livia Marin sembra visualizzare, con le sue teiere fluidificate, il concetto di disgregazione dei rapporti sociali espressi nei libri di Zygmunt Bauman, il filosofo che ha teorizzato le inquietudini dell’uomo postmoderno.
Sono vere e proprie installazioni artistiche, che però hanno molto a che fare col design, nello specifico con gli oggetti di uso comune…. La ceramica diventa citazione di riti passati e rassicuranti, che si disfano e liquefano, come le nostre strutture sociali che si stanno lentamente destrutturando. Ironia e fascino in queste opere, l’occhio viene rapito dalla bellezza del disfacimento, da queste teiere che si sciolgono come burro, dai decori cinesi che galleggiano in superficie deformandosi, da cui il nome del progetto Nomad Patterns.
Ma l’oggetto della tradizione viene anche destrutturato, indebolito nella sua intrinseca funzione d’uso. E così i resti delle ceramiche sembrano galleggiare in una massa fusa e senza forma, resti di un passato che perde la sua funzione di memoria nel conflitto con un presente consumista.
liviamarin.com/