IL NUOVO MONDO parla di una realtà plurale, illimitata, senza frontiere, sia per la nostra società che per l’individuo. Questo é il punto da cui parto, cioè l’individuo, basandomi non nell’esteriore, ma nell’interiore della persona; per questo ‘IL Nuovo Mondo’, si allontana dalla realtà visuale umana, dai legami con il conosciuto, di cui sappiamo già troppo.
‘IL Nuovo Mondo’ parla della purezza di noi stessi: amicizia, fraternità, solidarietà e amore, sentimenti che non conoscono frontiere.
Sappiamo che l’unione degli opposti forma la nostra realtà, come maschile-femminile, solitudine-compagnia, ragione-sentimento. Proprio questi ultimi sono quello che ci rende riconoscibili, cioè, i nostri pensieri e i nostri sentimenti, come un nuovo canone che va più d’accordo con l’essere umano attuale.
A questi pensieri, questa struttura della ragione, corrispondono i pezzi di fil di ferro che io utilizzo; ai sentimenti, alla passione, il colore: tutto ciò é unito dentro una plastica, lo spazio fisico, la pelle, la propria essenza, la nostra essenza, la torna, la tua, di lui, di lei, noi, l’umanitá. (Octavio Floreal)
Mi sembra un bel messaggio per questo 2015 iniziare l’anno con quest’opera di Octavio Floreal: “Il Nuovo Mondo” che ha allestito nel Castello di Rivara a Torino.
Qui vi lascio stralci del mio precedente articolo su di lui e un video dell’installazione presentata ad Emufest 2010.
“L’arte è un rito comunicativo nel quale si mostra una riflessione sull’atto creativo, l’oggetto finale e i sentimenti che lo muovono. In questa maniera, il vuoto si carica di significato, espandendo il pensiero sia dell’opera che dello spettatore.”
Octavio Floreal solca l’astratto per immergersi nella realtà, partendo da esperienze personali fino ad arrivare a pensieri universali. Crea frammenti di significati che poi ricompone sotto forma di note musicali o versi poetici trasportando questi aspetti dalla realtà fino all’esperienza estetico-visuale…(Giovanni Contanti)
In questa surreale installazione, “Il Nuovo Mondo”, presentata per Emufest 2010, Octavio Floreal accosta il suo “Il Nuovo Mondo” al settore della musica elettroacustica, che io adoro e seguo da sempre. Surreale perchè supera la dimensione del reale ed è capace di evocare immagini e suggestioni fantastiche, rivelando il lato più profondo della psiche umana.
L’installazione tenutasi presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma dal 14 al 21 novembre la sua opera si allunga sul concetto di arte e, grazie ad un’iterazione video-musicale realizzata da Giovanni Costantini e Massimiliano Todisco, attraverso un algoritmo di sintesi sonora realizzato da Luigi Marino, si rende possibile l’impossibile: dare forma ai grani musicali, sfumature sonore impercettibili all’udito che vivono “incastonate” nello spazio che intercorre tra una nota e l’altra, e restituirne la voce. Come?
“Il Nuovo Mondo” di Octavio Floreal, è una scultura formata da un sistema di cerchi non concentrici. Lì, forze, peso e momenti delle forze stesse, sono perfettamente bilanciate. Ad ogni cerchio che compone il gruppo scultoreo, vengono accostati dei cavi di nylon, collegati agli elementi che compongono l’opera (realizzati in acrilico su carta, fil di ferro e plastica trasparente). Ed è proprio quando la scultura si muove che si genera una nuova energia dove, l’attrito trascurabile, garantisce l’assoluta dinamicità della scultura ora non soltanto visibile e tangibile ma udibile e cangiante rispetto alle modulazioni di frequenza dell’insolita componente musicale. (http://www.newspettacolo.com/)
Ed è in questo nuovo universo dove la percezione è infinita che l’osservatore-ascoltatore, prova nuove sensazioni. Emozioni uniche che irrompono nel normale scorrere dei suoi pensieri, si espandono tanto sulle idee stesse quanto sullo stesso concetto di arte. I suoni hanno origine dal movimento della scultura. Questo movimento è rilevato da una videocamera e opportunamente elaborato da un computer. Il processo di generazione sonora si basa su un sistema di sintesi granulare ed ha come principio fondamentale ed ispiratore un’idea di casualità che investe sia la microstruttura che la macrostruttura musicale. È, quindi, la scultura stessa che crea la sua musica, attraverso combinazioni di altezze, timbri e ritmi. La nuova componente musicale dà vita ad una nuova energia che deforma, curva, la dimensione spazio-tempo (o cronotopica), donando all’osservatore-ascoltatore nuove sensazioni e nuove emozioni. (tratto dal comunicato stampa, dall’articolo di Federica La Paglia; e http://www.kulone.com/)
http://www.octaviofloreal.com/; http://www.octaviofloreal.blogspot.com/
http://www.emufest.org (http://arredoeconvivio.com/arredo-e-design/il-nuovo-mondo-di-octavio-floreal-nuove-emozioni/)