…E c’era una fanciulla bella bella in una casa in mezzo a una foresta
Ed un uomo era stanco della vita opprimente che si vive in una grande città
Un giorno la fanciulla vide un uomo pallido venire meditando vrso la sua casa
– Che volete? – gli chiese. Egli rispose:
– Ero stanco di vivere la vita che si vive in una strana foresta dove gli esseri che vivono non pensano che a muoversi
E le piante la chiamano città. L’ho abbandonata e son venuto a rifugiarmi in questo luogo pieno di mistero –
– Benvenuto! (gli disse la fanciulla), io sono (e gli sorrise) l’Anima di questa sterminata foresta – (e lo baciò)
L’uomo si tolse allora i suoi calzari; ed affondò nel suolo profondo le radici
INCONTRO di Emanuele Sella (Da “Rudimentum”)
Il bosco e la foresta sono compresi entro l’ampio simbolismo della rigenerazione; nella letteratura antica divennero spesso luogo dove si fugge per allontanarsi dalla civiltà ma anche luogo in cui ci si rinnova interiormente (la “foresta dell’innocenza”) ritrovando la purezza ancestrale. Da tener presente anche la famosa “selva oscura” dantesca in cui il poeta si perde e riesce ad uscirne solo dopo aver attraversato un lungo itinerario di conoscenza e purificazione. Il bosco è spesso presente nelle fiabe come luogo insidioso, pieno di pericoli (ci vivono creature sinistre come folletti, streghe e animali feroci) che forse rappresenta la vita con le sue mille difficoltà; ma in quanto buio e misterioso può simboleggiare le zone oscure della realtà istintuale umana nelle quali cade il nostro Io per poi crescere e superare le pulsioni irrazionali che non ci permettono di diventare maturi. (http://leonbizz66.blogspot.it/)
Qui semplicemente una bella installazione poetica con poltrone che furono… e che qui hanno messo le loro radici!