Al di sopra del fiordo nero blu
e della città,
i miei amici camminavano,
ed io rimasi lì tremante d’ansia,
ebbi la sensazione di un urlo infinito
passante attraverso la natura
(Estratto del testo di Edvard Munch sul suo dipinto The Scream)
Partendo da una semplice forma geometrica, questi specchi conici consentono posizioni diverse per funzioni diverse. Grazie a questa forma, questo concetto di specchio integra gli interni in molti modi: l’oggetto si adatta alla parete ma può anche essere posizionato su un lato o appoggiato sulla sua base. A seconda della sua posizione, dà un modo insolito di guardare gli specchi e le sue riflessioni; prospettive versatili come visioni complementari dell’architettura.
Messo al muro lo specchio è una specie di megafono la cui riflessione fa gridare il muro stesso. Da qui il nome Edvard, dall’artista norvegese Edvard Munch, l’uomo dietro il dipinto ‘The Scream’. Edvard è disponibile in due dimensioni: versione grande D70cm e versione ridotta D30cm. La struttura portante è in alluminio ed è disponibile in due diverse misure, 70 e 30cm di diametro. I colori vanno dal blu fino al giallo, passando per i classici nero o bianco. Messa su un lato, la versione più grande di Edvard rimane stabilmente inclinata sul pavimento sfidando la legge di gravità. A prima vista, lo sguardo dello spettatore è diretto verso il basso, sentendosi pronto a camminare a destra nello specchio, come risucchiato attraverso un imbuto in un paesaggio surreale. Nonostante questa posizione insolita, le sue grandi proporzioni e angoli sono stati calcolati per offrire una riflessione funzionale, confortevole e completa. Disposto orizzontalmente sul pavimento, lo specchio diventa un occasionale tavolino.
Il modello piccolo ha 3 posizioni dello specchio: inclinato su un lato di un tavolo, appoggiato orizzontalmente su una credenza o fissato ad un muro.
Edvard è uno specchio che può essere comodino ma anche tavolino, per cui trova una giusta collocazione sia nella camera da letto, in corridoio o nel salotto. Sembra opporsi alla forza di gravità attraverso i suoi differenti posizionamenti, in realtà fornisce un modo insolito di guardarci dentro. Il segreto di Edvard è nel suo autore: prendere un oggetto di uso quotidiano e conferirgli un nuovo aspetto mantenendone l’utilizzo e la funzionalità, aggiungendovi un minimo di umorismo.
http://www.loudordesign.be/en/products/Edvard_mirror/