La Befana non è sempre stata un’oscura vecchietta vestita di panni logori. Un tempo… si credeva che le fate volassero sui campi guidate dalla dea lunare Diana per propiziare i raccolti in un gesto beneaugurante di buon auspicio nel difficile periodo invernale fino a quando la chiesa non condannò questi riti pagani bollandoli come satanici. Di questo rimase il sentimento popolare verso alcune figure, che vennero trasformate ridando un senso nuovo a simboli ancestrali.
Il 6 gennaio si celebra l’Epifania, parola che deriva dal greco e significa manifestazione, venuta ricorda la visita dei re Magi a Gesù Bambino, ma al tempo stesso risulta connesso con l’immagine delle calze appese in attesa dei dolciumi e una vecchina in grado di volare sui tetti raggiungendo ogni bambino. La data del 25 dicembre veniva celebrava già nell’antica Roma, quando il solstizio costituiva uno dei momenti più importanti dell’anno. Tra il 20 e il 21 dicembre, giorno del solstizio, l’asse terrestre si trova nel punto più lontano dal sole, inverno dello spirito oltre che fenomeno naturale. In questo momento dell’anno le tenebre raggiungono il massimo del potere lasciando però presagire il ritorno della luce. In questa notte fra pire e fuochi, segno di buon auspicio, si celebrava il solstizio come rinascita della Madre Terra e dell’individuo. Il senso cristiano del 25 dicembre si sovrapporrà alla medesima data della festa pagana del Sol Invictus, di una storia che torna per raccontarsi di nuovo. Secondo alcune leggende, nella dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e rinascita di Madre Natura. Signora bellissima, ma ormai stanca e priva di energie, questa benevola vecchietta si aggirava fra le campagne volando con un ramo secco: lo stesso ramo che veniva bruciato nei falò, scintilla del fuoco vitale che termina nel ciclo stagionale dell’anno e simbolicamente torna in questa notte magica, a chiudere i giorni di festa.
E quest’anno per il 6 gennaio appuntamento in Piazza Duomo per sostenere la calza più lunga del mondo, una iniziativa aperta per lo più ai bambini e che coinvolge anche gli sportivi, per dare il benvenuto all’anno dell’Esposizione Universale.
La calza sarà prodotta da BorginiJersey, Tintoria Goal e Gruppo Filodoro di Como e ultimata con la collaborazione di Riva 1920 e OMPPorro.
Per chi fosse interessato e soprattutto a Milano il Programma della manifestazione è:
Dalle ore 10:00 alle ore 18:00, attività sportive e ludiche presso il Villaggio Kinder+Sport, situato nei pressi del monumento dedicato a Vittorio Emanuele, posto nella parte opposta alla Cattedrale del Duomo, sempre nella Piazza.
Ore 14:00, presentazione evento e ritrovo per chi desidera sostenere la calza presso il Villaggio Kinder+Sport.
Ore 14.30, premiazione atleti che si sono distinti per meriti sportivi e solidaristici.
Ore 15:00, concerto di apertura a cura della Banda Musicale “Cordialis Rigoris“ della Polizia Locale di Milano e inizio srotolamento della calza.
Ore 16:00-18:00, attività di intrattenimento.
I numeri della calza: 2.015 metri di lunghezza, 600 kg di tessuto, 25 kg di legno per realizzare il piede, 15 persone coinvolte nella sua composizione tra cui tessitori, tintori e falegnami.