12 comignoli in noce massello
“ quell’aspetto immutabile, disperato da cui scaturiscono i miracoli”
“Fa strano pensare che sul tetto, difficile da vedere e comunque lontano dallo sguardo ci sia tanta cura per una parte della casa che serve solo a far passare il fumo. Che bello pensare ad un dettaglio così nascosto eppure così studiato. Era davvero un peccato che se ne stessero tutti soli là sopra.
Per questo mi sono subito deciso di trasporli in legno, per averne cura ed osservarli da vicino; insomma, questi comignoli non potevano davvero rimanere sul tetto!” (Matteo Di Ciommo)
Sculture che omaggiano la bellezza lontana dei comignoli questo poetico progetto di Matteo Di Ciommo, nato e laureato a Roma a La Sapienza e specializzatosi in Disegno Industriale al Politecnico di Milano. Nel 2013, dopo aver lavorato a Roma e New York, collabora con Francesco Faccin a Milano.
Sempre nel 2013 inizia la collaborazione, attualmente in corso, con Michele De Lucchi.
Vi lascio con le parole di Matteo Di Ciommo su come sono nate queste sculture:
“Passeggiando un giorno per Varallo Sesia, Arianna mi indica un comignolo bellissimo.
Non ci avevo mai fatto caso. Era incredibile, sembrava essere un modellino di un palazzo sopra ad un palazzo più grande.
Facendo attenzione a non inciampare continuammo a guardare in alto, tra il taglio di un tetto e l’atro, queste piccole sculture.
Fa strano pensare che sul tetto, difficile da vedere e comunque lontano dallo sguardo ci sia tanta cura per una parte della casa che serve solo a far passare il fumo.
Abbiamo continuato per alcuni mesi nei nostri viaggi ad osservare queste piccole meraviglie.
Alcuni modelli erano davvero curati. Che bello pensare ad un dettaglio così nascosto eppure così studiato. Era davvero un peccato che se ne stessero tutti soli là sopra.
Per questo mi sono subito deciso di trasporli in legno, per averne cura ed osservarli da vicino; insomma, questi comignoli non potevano davvero rimanere sul tetto!
Così è nata questa collezione di 12 pezzi unici. Sono tutti costruiti a mano da me, usando legno di noce.
Mi sembrava, andando avanti nel loro studio e nella loro costruzione, che non avessero l’aria di essere immobili, ma bensì tenaci e sicuri. Usando un’espressione di James Dickey, essi avevano “ quell’aspetto immutabile, disperato da cui scaturiscono i miracoli”.
E dopo questa passeggiata virtuale a Varallo vi saluto e prenoterò un giro proprio li…per emozionarmi e perdermi per questa città unica…
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