Oltre alla classica tavoletta, il cioccolato trova sempre nuove forme: l’ultima è quella del chiodo, o meglio, della brocca, la versione tipica della Valle di Ledro, usata dalla metà dell’Ottocento fino alla fine dell seconda guerra mondiale per rendere più resistenti e sicuri gli scarponi da usare in montagna.
L’idea è di Monica Maggi, Pippo Marino e Giangi Caffio, tre architetti uniti dalla passione per il cibo, come risposta a Brocche 2.0, un concorso per reinterpretare la brocca con la finalità di realizzare prodotti manifatturieri da trasformare in souvenir. Le brocche fondenti sono chiodi di cioccolato sopraffino e da usare come “rinforzo” dei dolci più amati o più semplicemente da sciogliere in bocca da sole o sorseggiando un buon rum.
Mentre le brocche di ferro devono durare nel tempo e allungare la vita degli oggetti a cui si applicano, le brocche fondenti aggiungono nuovo gusto a dolci come torte, muffin e gelati, ma anche a bevande come il cappuccino.