Reinterpreta l’antica icona della lanterna giapponese in una moderna creazione che incarna leggerezza stilistica, magia, originalità e serialità irregolare…
Si chiama “tessuto soffiato”, l’innovativo materiale utilizzato per Blown Fabric, una lanterna presentata dallo studio Nendo durante il Salone del mobile 2009 alla Triennale di Milano. La lampada, interessante per il materiale e per le tecnologie di produzione, si ottiene con una lavorazione che somiglia molto a quella del vetro. Oki Sato dello studio Nendo ha pensato ad una lampada che, una volta realizzata, comprenda in sé tutti gli errori, le imperfezioni, le incertezze e gli imprevisti tipici del processo di soffiatura del vetro. Ogni pezzo è quindi unico e irripetibile, in questo processo industriale di imperfezione e irripetibilità, si cela la magia di un materiale innovativo tecnologico ma allo stesso tempo altamente poetico.
La firma del design giapponese nendo ha creato una serie di oggetti per Tokyo Fiber ’09 Sensewear. Gli oggetti sono stati ottenuti soffiando un particolare tessuto-non-tessuto di poliestere: il materiale, già noto, si chiama Smash® ed è prodotto dalla Asahi Kasei Fibers Corporation. Si tratta di uno speciale tessuto-non-tessuto poliestere a fibre lunghe, che ricorda il più noto Tyvek® della Dupont che può essere trasformato attraverso un processo di pressatura a caldo. Materiale termoplastico, leggero a prova di taglio, si illumina molto bene quando la luce lo attraversa, nendo ha quindi, voluto creare lampade nello stile delle lanterne di carta tradizionali giapponesi “Chochin“.
La struttura delle lanterne Chochin consiste in sottili fasce di bambù avvolte attorno una struttura di legno e rinforzate con stecche verticali. La lampada viene completata avvolgendo sulla struttura quella che può sembrare carta di riso ma che in realtà è carta di Gelso (Mulberry Paper), che fornisce alle lampade il loro caratteristico bagliore.
Nendo però ha voluto sfruttare le particolari caratteristiche di questo nuovo materiale sintetico, che si lascia lavorare per soffiaggio, un po’ come accade per il vetro, fino a formare lampade monoscocca. E’ impossibile controllare il processo così ogni lampada assume una forma diversa e unica, conseguenza del processo di riscaldamento e soffiatura.
Come nella soffiatura del vetro è possibile intervenire durante la lavorazione di ogni pezzo, ottenendo così una collezione di oggetti le cui infinitamente differenti imperfezioni li rendono distinguibili l’uno dall’altro. Smash cambia forma se la temperatura aumenta oltre gli 80 gradi centigradi, così si sono usate delle lampadine LED montate su basi in alluminio che disperdono il calore all’esterno mantenendo bassa la temperatura interna.