Il duo inglese James Plumb
recupera oggetti scartati
trasformandoli in arredi da favola.
James Plumb designano una nuova tecnica a cavallo tra arte e design, tra pezzo unico e processo seriale…. giocando sulla de contestualizzazione, la loro ricerca passa attraverso i canali delle gallerie d’arte.
Coppia nel lavoro e nella vita, Hannah Plumb e James Russell in arte James Plumb, si sono incontrati nel 1998 alla Wimbledon School of Art. Formazione da scultori e un inizio casuale assemblando mobili per la propria casa.
La coppia inglese ricerca, e ci fa riscoprire, il fascino nascosto degli oggetti che la maggior parte di noi butta.
L’apologia del rifiuto non è soltanto poetica ma prassi operosa: Hannah e James raccolgono scarti dai mercatini e dalla strada che trasformano spogliandoli, sverniciarli, riportandoli al grezzo per farne risaltare la struttura.
Per James Plumb un oggetto rotto con graffi, imperfezioni e discontinuità racconta una storia….
Per loro
“il ritrovamento è parte del processo di trasformazione
del viaggio”.
Interessantissimo il tavolo in legno massiccio: The Head of the Table, che il duo ha scovato a Milano in un mercatino, una serie di sedie un tempo appartenute a un’antica cappella inglese. “Il tavolo è stato tagliato a metà per il lungo”, racconta James “e allargato nel mezzo in modo da alloggiare una grande pendola”. L’orologio è senza meccanismo, ma può funzionare manualmente, suonando una piccola campana.
I cassetti fanno invece parte della Suitcase drawers series e hanno richiesto mesi e mesi di lavoro: tra ricerca, meticoloso restauro e accostamento.
Anche le piccole lampade da tavolo racchiudono una storia romantica: sono il frutto della lunga collaborazione con una coppia di artigiani (Anne e Jack) che poco prima di andare in pensione hanno creato gli ultimi pezzi (una serie limitata).
“Ogni oggetto deve avere una storia da raccontare, se non la conosci, gliene crei una nuova”. James Plumb, confessa, che degli oggetti s’innamora letteralmente, al punto che a volte fa davvero fatica a venderli.
(Testi tratti By Rossana Orlandi)