La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe
Ciascuno ne prese un pezzo e vedendo riflessa in esso la propria immagine
credette di possedere l’intera verità
Mevlana Rumi, Sec. XII
Oggetti come elementi “viventi” capace di tradurre emozioni, sensazioni e vita; una trasposizione naturale, un processo fisico spontaneo, un’osmosi. Concetti umani quali: “riflessione”, “personalità”, “espressione”, “sogno” e “corpo/struttura” come solventi, passano da un compartimento a maggiore concentrazione (uomo) verso il compartimento a minor potenziale (oggetto) generando un organismo concettuale.
Superfici piane e curvilinee perfette, con dettagli studiati nel minimo particolare permettono la definizione di nuovi sistemi percettivi.
La tipologia scelta è la cornice, uno dei prodotti più inflazionati nel mercato dell’argenteria, e il mondo della “riflessione” si traduce in una forma introspettiva capace di rielaborare la propria immagine; dinamiche espressive che mettono in primo piano la personalità dell’individuo in uno scambio di visioni attraverso i movimenti della superficie.
“Monologo” è astrazione pura e la cornice come elemento contenitore di foto scompare; la cornice si estende su tutta la superficie e pone come condizione univoca che il ritratto sia rappresentato e generato dalla riflessione dell’astante.
E’ declinato su 5 tipologie: il modello base (una semplice lastra riflettente, l’io reale, determinata dal taglio laser e dalle semplici piegature), il tipo A (la lastra presenta una bombatura convessa / creando un senso di pienezza ed egocentrismo), il tipo B (la lastra presenta una deformazione puntiforme e centrale / causando la quasi totale scomparsa dell’astante), il tipo C (la lastra presenta una deformazione ad onde concentriche / generando l’effetto narciso), il tipo D (la lastra presenta una serie rettangolare di piccole bombature convesse / con la conseguente molteplicità dell’io astante).
Le lavorazioni derivano da un utensile molto particolare presente nel laboratorio De Vecchi che permette la lavorazione delle lastre con una tecnologia unica e legata all’esperienza artigiana ed artistica tipica dell’azienda. Il risultato è una cornice statica ma al tempo stesso “cinetica” nella sua riflessione.
La cornice oltrepassa il suo tradizionale significato di oggetto “conservatore” e raggiunge dinamiche vicine al nostro mondo contemporaneo, perennemente mutevole.
“Dialoghi” offre un passaggio più moderato poichè mantiene la sua funzione di “contenitore di foto” ma aggiunge la funzione della riflessione di chi osserva la foto mediante una cornice piegata sul suo bordo perimetrale.
Genera così, un dialogo immediato tra chi osserva e l’immagine in un rapporto continuo e mutevole. E’ declinato su 3 tipologie: il dialogo intimo (prevede 3 lastre perimetrali piegate affinchè si generi uno spazio intimo e personale), il dialogo a due (prevede 2 lastre laterali piegate ed aperte per costituire un ambito più esteso ma confinato tra propria immagine e fotografia), il dialogo aperto (prevede 1 lastra piegata in avanti ed 1 lastra piegata in dietro che apre il rapporto ad altre persone). In questo caso è utilizzata la tecnologia del taglio laser e della piegatura.
De Vecchi viene fondata a Milano nel 1935 da Piero De Vecchi. Fino agli anni ‘60 espone regolarmente alla Triennale di Milano, e collabora con numerosi progettisti tra cui Gio Ponti e Caccia Dominioni. Dal 1962 con Gabriele De Vecchi l’azienda si contraddistingue per la produzione di oggetti in argento, che entrano a far parte della storia del design italiano. Dagli anni Novanta la gestione dell’azienda è affidata ai figli Matteo e Giacomo che ampliano i rapporti col mondo del design. Recentemente si è aperta una nuova fase con la creazione di una società col prestigioso marchio di gioielleria Vhernier.
www.devecchi.com