Lamiere contorte, vetri rotti, motori fracassati
In primo piano
gambe velate e tacchi a spillo
Donne glamour
Feticci di una società sull’orlo del disastro…
lori Adragna
Fondere arte e moda______
Medesimo tema affrontato dal mondo dell’arte e della moda______
ARTE una recensione di Crash di Claudio Di Carlo
MODA Crushed imperfections di Giulia Mitarotonda
Crash, la grande tela che intitola la personale di Claudio Di Carlo tenutasi nel 2006: un paio di gambe calzate da scarpe frivole inquadra un disastroso incidente. Nello spazio plumbeo privo di tonalità calde, il fattore realtà, reso con la tecnica vicina al linguaggio della grafica pubblicitaria, tende a spersonalizzarsi. Diventa pittura “più vera del vero”, assumendo connotazione di metafora tragicamente ironica, cui non è estranea una vena di critica sociale.
Tutti i dipinti ripropongono temi analoghi seppure con misurate diversità formali.
In Die lange nacht, citazione della lunga notte brechtiana, si nota a margine l’inquietante corteo di camion allontanarsi nel buio.
In Notte glam, sempre ambientato nell’oscurità, è un viso femminile a risaltare. Carico di sensualità, sembra bere a sorsate avide la notte, noncurante della tragedia che si consuma lì accanto. Nell’intento del pittore “le due scene neanche si sfiorano, racchiuse in una incolmabile distanza spazio-temporale”.
Ancora: Cosmic relaxation e Le livide matin, dove spicca una figura intera vista da dietro. Una top model che sembra sfilare impassibile sulla stessa corsia di una macchina cappottata. Un’immagine da rivista di moda inserita in un contesto drammatico.
Per l’artista “la bellezza, sia pure effimera, ha il potere di esorcizzare il crollo della società consumistica”. La donna del Di Carlo per altro, è intrisa di simbologia erotica, carica com’è di oggetti fetish e ripresa nei particolari con la prospettiva del voyeur. Il binomio freudiano eros e thanatos, riproposto da Bataille, è fonte d’ispirazione del pittore, specie per il concetto esposto dal filosofo di “erotismo tragico”: istante in cui piacere e dolore sembrano finalmente unificarsi.
In un angolo della galleria che ospitava la mostra, una Megàne incidentata ad arte, sulla falsariga delle “compressioni” di César. Come sonoro, strombazzamenti di clacson e liti fra automobilisti tratti dal film di Jean-Luc Godard, Week End (1967), viaggio attraverso orrori e devastazioni lungo un’autostrada. Da sottofondo alle movenze di una modella in raso blu notte e tacchi a spillo, femme fatale, oggetto del desiderio muto e irraggiungibile. Non a caso fa notare lo stesso pittore, Crash, suono onomatopeico dell’incidente, in slang americano vuol dire anche “incontro d’amore”.
(tratto dalla recensione di lori Adragna)
http://www.claudiodicarlo.org/
Trovare analogie tra Arte e Moda è diventato un bisogno profondo… in questo momento della mia vita…
E qui abbiamo una testimonianza di come Arte e Moda possano viaggiare su binari paralleli, salvo poi scontrasi e dunque Crushare ….tra l’altro le foto di Sebastiano Rossitto sono fantastiche!
Dimostrazione che la moda può prendere ispirazione anche da vecchie auto in fase di demolizione….ci è data dalla prima collezione della giovanissima fashion designer italiana Giulia Mitarotonda: 5 capi, dove ha utilizzato tonalità cromatiche e texture che richiamano le compressioni e pressature utilizzate nella rottamazione delle automobili usate.
Tagli e linee futuristiche per una collezione che trae vita da oggetti ormai inanimati.
Imperfezioni Pressate_______ La collezione parte da uno stravolgimento di forme, dalla fine di un ciclo di vita, per rinascere con un altro aspetto e funzione, pur mantenendo cromatismi e texture che rievocano compressioni e pressature.
Per ottenere questo effetto si serve di lana e seta in varie gradazioni di grigi: opaca e ruvida da un lato, liscia e lucente dall’altro.
I copricapi sono velette rivisitate con un’anima in fil di ferro ricoperto da vari materiali: filo di lana, rafia o resti di tessuto. Le scarpe sono lavorate con una foglia d’argento e una sostanza corrosiva che dà un effetto ruggine.
La collezione ha sfilato a febbraio 2011, durante AltaRoma, come Final Work dell’Accademia di Costume di Moda, classificandosi terza, nella sezione “Talents 2011”, a pari merito con Sara Schiavo.
(Testi tratti By http://www.lanciatrendvisions.com)
http://imperfezionicompresse.blogspot.com/