Essenziali e minimali com’è nella cifra stilistica del suo ideatore, concettuali e dall’immagine astratta ma pronti ad accogliere l’elemento naturale in modo funzionale: Ron Gilad, direttore creativo di Danese Milano presenta una nuova serie di contenitori per frutta. Un progetto che esprime al meglio il suo “procedere sottrazione”, come era nella tradizione di Danese.
Il segno è protagonista di tutti i modelli della collezione e permette di dare vita a oggetti duttili che assolvono la funzione primaria per la quale sono stati progettati ma lasciano spazio a più interpretazioni.
Fruit Bowl no. 5.5 descrive il puro gesto del contenere attraverso pochi ed essenziali elementi: tre sbarre orizzontali su due cavalletti. E basta. Questa struttura minima da un lato accoglie la frutta e dall’altro ne inquadra una natura precaria, instabile, che oscilla sul filo come un trapezista del circo.
Gilad non smette mai di mettere in discussione il livello di disfunzione dell’oggetto: è una fruttiera o una cornice? Una sbarra o una mensola? Un’immagine o un corpo?