“In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima. È chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima. Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore.”
Kandinskij, Lo spirituale nell’arte [1911], a cura di E. Pontiggia, Milano, 1989
“Vedo forme e colori quando ascolto musica” ha affermato “se sento una canzone, vedo linee verticali… È questo che mi ha portato a usare dei nastri”.
Anne Patterson, con la sua installazione Pathless Woods, una foresta di nastri, invita il pubblico a provare questa esperienza al suo grado più elevato, quello della sinestesia. La sinestesia è un fenomeno neurofisiologico che comporta l’interferenza di vari stimoli sensoriali provenienti da sensi diversi, ma relazionati tra loro. Ad esempio, le persone sinestetiche possono annusare i colori, vedere la musica e ascoltare la consistenza. Si tratta di un’attivazione incrociata di aree del cervello adiacenti che elaborano diverse informazioni sensoriali.
Pathless Woods è in scena al John and Mable Ringling Museum of Art, in cui 8472 strisce di tessuto blu, rosa, rosse, verdi e celesti in satin vengono animate dalla musica e dalle proiezioni riflesse sulla loro superficie, risvegliando i sensi dei visitatori…
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