Nel cuore di Beirut, si trova lo studio delle designers Bokjia, Duo libanese Hoda Baroudi e Maria Hibri, i cui mobili sfacciatamente eccentrici e creazioni bohemien trovano il loro rifugio. Una combinazione di tessuti caleidoscopici, cuscini intrecciati, ricchi di fiabe e umorismo e un’abbondanza di stampe.
Nonostante la fama internazionale del marchio, il cuore – la lavorazione thrifting, l’installazione, il textiling, e, come lo chiamano, ‘bokjadizing’ – rimane all’interno dello studio con sede a Beirut.
Raccontano le storie di tessuti, di come sono sopravvissuti alla prova del tempo… celebrano le donne che sono alla base di questo straordinario mestiere.
Il core del design estetico: In origine l’idea era di portare avanti il discorso tessile. “Ora, è il tessile ad esprimere certe sensazioni, raccontare storie per dire alla gente che le cose non sono quello che sembrano.”
Interessante la storia di Hansel e Gretel. La casa è giapponese, fatta di sushi e loro indossano splendidi kimono. L’installazione Primavera araba è ora parte della collezione permanente presso l’Institut du Monde Arabe.
L’atelier è un laboratorio, lo spazio è una piattaforma, informale, non è davvero un negozio per vendere. E’ più un posto da visitare, per sedersi in giardino e bere una tazza di caffè. È possibile acquistare o si può semplicemente interagire con loro e con il loro lavoro. Savoir Flair espressione tanto utilizzata dal Duo Bokjia, dove la parola “flair” fiuto sta nel loro vocabolario come una delle parole preferite. Esprime il concetto di annusare in giro, e non solo la brezza che la vita ti da.
Ognuno deve prendersi il proprio tempo e guardarsi intorno, per cattura quel ‘qualcosa‘.
www.bokjadesign.com/