Sebastian Errazuriz, racconta così la sua esperienza con la tassidermia: “Ero spaventato dalla reazione del pubblico quando ho presentato per la prima volta la Duck Lamp. La tassidermia non era di moda e non volevo essere considerato strambo, ma mi sentivo in dovere di farlo. In qualche modo aveva senso per me e, con mia sorpresa, quando l’ho presentata in una galleria suscitava una sensazione strana e inconscia anche per altre persone. Sembrava familiare, bella, terribile e divertente allo stesso tempo.”
Sembra una vera e proprio opera d’arte, l’XL: lampadario moderno di cristallo del designer cileno Sebastian Errazuriz. L’artista ha trasformato un lampadario dall’aspetto antiquato in un prodotto di design, luminoso e arioso chee ha decorato con 50 uccelli imbalsamati, fragili e delicati come il vetro.
Ricordiamo anche Afke Golsteijn e Floris Bakker di Idiots.nl, una coppia artistica piuttosto particolare. Nel loro mondo fiabesco di oggetti si mescolano attrazione e repulsione, vita e morte, decorazione e gusto decadente. Sono questi contrasti che affascinano alla prima visione ma anche che ti portano ad amarli o a odiarli. Nelle loro fiabe crudeli gli animali soccombono per poi diventare resti immortali, tra splatter,comico e patetico. L’ossessione per la tassidermia ci suggerisce percorsi di affinità col barocco e il suo memento mori, di moda nell’arte contemporanea resa famosa da artisti come Hirst e Cattelan.
E poi ricordiamo che in epoca vittoriana la tassidermia era molto in voga in Inghilterra, e Potter ebbe in vita un notevole successo. A più riprese l’opera di Potter fu messa all’indice e accusata di essere la prova di atti di crudeltà compiuti sugli animali. Per far tacere queste voci la figlia di Potter fece una dichiarazione pubblica in cui affermò che il padre non aveva mai ucciso animali per le sue opere, ma le aveva sempre trovate morte.
Certo, considerazioni sull’aspetto etico di questi progetti non si possono non fare!!!!
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