Al Birichin di Nicola Batavia
dal 7 novembre al 7 dicembre 2013
via Vincenzo Monti 16 Torino
mostra: Trame in cucina
dell’artista tessile torinese Silvia Beccaria
che presenterà nelle sale del locale alcuni suoi arazzi
dando vita a una commistione tra fiber e food art.
BATA I CUVERCC!
L’arazzo rappresenta, con le parole dell’intreccio manuale, il lavoro dello chef Nicola Batavia, dandocosì vita a una commistione tra fiber e food art.
L’opera evoca il mondo della ristorazione attraverso una tessitura di coloratissime posate in
plastica, grazie alle quali il cliente gusta l’opera di colori e sapori creata nel piatto dallo chef.
L’espressione piemontese del titolo, “Bata i cuvercc!” (“batti i coperchi!”) significa “fuori di testa”,“dare di matto” e richiama fuochi, pentole, chiassosi dialoghi tra le cose che ribollono e cuociono, alpari di questi matti arazzi che ricompongono in gustosa armonia plastificazioni e fili. (2008)
LE TRAME DEL CUOCO
Le trame di un tessuto come trame di un racconto, di una professione, quella dello chef Bataviacon il suo universo creativo. La trama stessa dell’opera è metafora della vita, che altro non è cheun racconto con un intreccio narrativo dalle mille sfaccettature. (2008 – collezione privata)
L’intreccio manuale è una passione che Silvia Beccaria, artista tessile torinese ha scoperto giovanissima, affascinata dal veder crescere il tessuto partendo semplicemente da un filo. Il suo lavoro, frutto di una simbiosi tra mente e mani, la conduce per percorsi di ricerca e ardite sperimentazioni a indagare nel passato con un linguaggio contemporaneo e al tempo stesso attento all’eredità dell’antica tecnica della tessitura a mano. Per le sue opere, create filo dopo filo, la definizione di “fibra” viene estesa sino ad includere prodotti industriali e non riciclati, anonimi, marginali, come pvc, gomma, plastica, lattice, poliuretano etc., ai quali parrebbe difficile conferire qualità estetiche, ma che possiedono comunque un comune denominatore: la loro “tessibilità”.
I materiali scelti per le loro caratteristiche di consistenza, elasticità, trasparenza e colore, sono imprigionati dall’ordito e al tempo stesso lasciati liberi di muoversi così da creare un effetto di tridimensionalità che ne costituisce il fascino. Silvia disegna e realizza arazzi, nei quali rivela la sua personale poetica che piega la materia alle esigenze del linguaggio, ma anche gioielli contemporanei ispirati alle gorgiere storiche e abiti-scultura concepiti per essere fruiti nel quotidiano come arte da indossare.
Le creazioni di Silvia sono presenti in collezioni permanenti di Fiber Art e partecipano a numerose esposizioni e mostre d’arte in Italia e all’estero, quali Miniartextil – Como, The London Design Festival – Londra, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – Torino, Design Centrum – Polonia, Museo Arti Decorative – Parigi, Konninklijke Academie voor Schone Kunsten – Anversa, 54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Torino, Istituto Italiano di Cultura – Copenaghen, MIAAO – Torino, Palazzo Carignano – Torino.
photo (credits Mariano Dallago)
www.studio-filarte.it/