Glass Elephant – vetro fragile e pesante… robot industriali in un impianto poetico…
Un elefante in una cristalleria? No – solo robot industriali pesanti in un paesaggio di vetro….
Stoccolma 2013: bracci robotici si muovono attraverso un paesaggio di oggetti in vetro delicati in questa installazione all’interno della Caverne Skeppsholmen di Stoccolma. Glass Elephant è l’installazione di pezzi invetro dei designer svedesi all’interno della grotta. La collezione di ogni progettista è unito con un robot industriale cjhe ha i compiti di spazzolare gli oggetti con un piumino, o di proiettare un riflettore su di loro o effettuare oscillazioni delicate. Come progettisti partecipanti figurano Whatswhat, Magnus Elebäck e Chris Martin dei Massproductions, Nota Design Studio, Carlström Johannes e Åsa Jungnelius.
“Ho voluto personificare i robot, per renderli più umani “, dice Jungnelius. Gli oggetti vengono resi fascinosi e seducenti articoli di consumo, aggiunge. “Il desiderio di cose materiali è universale, ma cosa esattamente si diventa senza i nostri feticci e oggetti di scena che ci circondano? Persone Vuote?”
La mostra comprende anche opere di Simon Klenell e John Astbury, Wahlström Ann, Carina Seth Andersson e Katja Pettersson. Creato da Stoccolma-based studio TAF Arkitekter, la mostra è stata effettuata con la collaborazione tra Stockholm Furniture & Light Fair e ABB.
Blown and cut glass 2013
Works made for the exhibition “Glass Elephant” during Stockholm Design Week 2013.
Photo: Erik Wåhlström
Istallation photos: Aia Jüdes
Tactics Frigger 2011 Taglio, lavorati a caldo in vetro trasparente Varie dimensioni Foto: Erik Wahlstrom
All’interno di una produzione a base artigianale, come è quella del vetro, c’è sempre stata una volontà di sfidare e riscrivere l’ordine dato del materiale e la sua produzione. Questo progetto si basa sulla tradizione di fare friggers. Per Frigger si intende vetro senza scopo utilitaristico, eseguito per soddisfare il capriccio del vetraio.
Si tratta di un processo di sperimentazione del materiale basato sulla volontà di espandere il potenziale del materiale stesso e del suo processo di fabbricazione. In altre parole si tratta di acquisire conoscenze tradizionali, come lo sviluppo di nuove conoscenze, sia tecniche che tematiche. Applicando questo approccio tradizionale giocoso ad uno stato archetipico di vetro, come il vetro tagliato, mi sono trovato in un luogo dove ho potuto riscrivere le fondamenta statiche.
www.simonklenell.com