“Lo scultore non cerca di tradurre in marmo il proprio pensiero:
egli pensa direttamente come se già tutto fosse di marmo, egli pensa in marmo”.
André Gide
Si può dire che la nuova conquista del design sia rappresentata dai prodotti in materiale lapideo realizzati grazie alla fresatura a controllo numerico e non solo. Infatti, l’introduzione del controllo numerico nelle operazioni di taglio ad acqua e di fresatura ha cambiato completamente l’interesse nei confronti di questo materiale consentendone una lavorazione leggera, fluida, ondulata, con intarsi o trafori.
Paolo Ulian è uno degli esponenti della nuova generazione di designer italiani, i cui progetti conquistano per la volontà di trattamento del marmo come una pelle.
Il progettare etico per lui è fondamentale, l’attenzione per la dimensione dello scarto, del riciclo e del recupero diventa centrale nella poetica di Ulian e nel suo approccio a un materiale come il marmo, caratterizzato da ingenti quantità di sfridi nel processo di lavorazione.
Dare una seconda vita alle cose, è una filosofia, un pensiero che attraversa i materiali, le forme e gli oggetti, che si muove da una necessità interna. Dai ritagli di marmo bianco nascono portafrutta, taglieri, librerie, pavimenti e vasi….tutti sotto il segno della poetica!
I tavolini sono spettacolari, qui tre pezzi: “Concentrico“, realizzato in bardiglio, mediante la tecnologia “a getto d’acqua”; “Brecciato“, tavolino componibile realizzato in marmo bianco di Carrara, ottenuto per accosto di quattro elementi utilizzabili anche individualmente; “Wabi” tavolino in marmo realizzato unendo tra loro e in modo irregolare piccoli frammenti di listarelle di scarto di diversi tipi di marmo.
Infine, Vaso Vago in marmo, la sua forma é la naturale conseguenza della modalità di lavorazione con cui sono stati ottenuti i pezzi che lo compongono. La disposizione concentrica degli anelli sulla lastra consente di ridurre nei limiti del possibile gli scarti di materiale lavorato.
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