“DIVORANDO IL MONDO”

Sono nato con la bocca aperta

Facendo il mio ingresso in questo mondo succoso

Di pesche e limoni e sole maturo

E nella rosea e segreta carne di donna,

questo mondo in cui la cena è

nel respiro del deserto sottile

nelle spezie del mare distante

che galleggiano nel sonno a notte fonda.

Sono nato a un punto impreciso tra

il cervello e la melagrana

assaporando consistenze deliziose

di capelli e mani e occhi,

sono nato dallo stufato del cuore

dal talamo infinito, per camminare

su questa terra infinita.

Voglio nutrirmi dei fiori di ghiaccio

su questa finestra d’inverno,

gli aromi di molte zuppe,

il profumo di candele sacre

che in questa casa di cedro mi insegue

Voglio nutrirti della lavanda

che si sprigiona da certe poesie,

e della cannella delle mele che cuociono,

e della gioia semplice che vediamo

nel cielo quando ci innamoriamo.

Voglio nutrirti della terra acre

dove ho mietuto l’ aglio,

voglio nutrirmi di ricordi

che si levano dai ciocchi dei pioppi

quanto li spacco

e del fumo di pigne

che circondano la casa in una notte quieta,

e i crisantemi posati sulla soglia della cucina.

(Frammento di James Tipton, 1995 tratto da “Afrodita” di Isabel Allende)

 

pasta alla norma

Pasta alla Norma

Preparate il sugo: sbucciate la cipolla e tagliatela ad anelli sottili; in un tegame versate olio, cipolla, polpa di pomodoro, sale. Mettete su fuoco e fate cuocere lentamente, fino a quando la salsa si sarà ridotta. Sbucciate le melanzane, lavatele e tagliatele a fette. Versatele in uno scolapasta, cospargetele di sale grosso e fatele riposare per un’ora, in modo che perdano l’acqua amarognola di vegetazione. Sciacquatele per eliminare il sale e tamponatele con carta assorbente. Friggetele nell’olio bollente, scolatele. Cuocete la pasta, in questo caso io ho fatto i cavatelli, scolatela e versatela in una zuppiera. Conditela con 150 g di ricotta salata siciliana grattugiata direttamente sulla pasta e la salsa di pomodoro; profumate con foglie di basilico. Ottima anche la versione gratinata in forno.

Io ci abbino un nero d’Avola Chiaromonte cantina Firriato.

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